Vittorio Sgarbi contro il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo sul taglio dei parlamentari: “Siamo qui a celebrare il funerale di un Parlamento che fu democratico”.
Vittorio Sgarbi contro Grillo e il Movimento 5 Stelle sul taglio dei parlamentari. L’ex Fi, attualmente al gruppo misto, ha duramente attaccato i pentastellati e il governo tutto per un provvedimento presentato, in termini duri, come uno stupro del Parlamento.
Sgarbi contro il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo sul taglio dei parlamentari
Il politico e critico d’arte, annunciando il suo no al taglio dei parlamentari, si è reso protagonista di una lunga e durissima invettiva contro il Movimento Cinque Stelle e Beppe Grillo.
“Se si votasse a scrutinio segreto l’esito sarebbe diverso. Il voto palese serve al ricatto di un governo che usa il Parlamento per confermare una maggioranza che niente ha a che fare col Parlamento. Siamo di fronte a un voto di scambio senza precedenti”.
“Per tenere in piedi un governo non voluto dal popolo si concede a una banda di parlamentari, il cui unico rappresentante non è in Parlamento, di fare uno stupro di questo Parlamento che ricorda quello avvenuto nella casa dove Grillo ha riunito…”.
Il duro attacco di Vittorio Sgarbi: “Voi ricattate Pd, Fi e Fdi”
Vittorio Sgarbi ha poi attaccato Beppe Grillo facendo riferimento all’inchiesta a carico del figlio dell’ispiratore del Movimento 5 Stelle.
“C’è una inchiesta non come quella della motoretta su cui è andato il figlio di Salvini di cui si è parlato per un mese. Qui si è parlato per un secondo dell’azione violenta di quattro uomini su una donna nella casa del capo dei 5 stelle, l’unico che ha preso i voti. La legittimità deriva solo dal voto che uno prende, voi di voti non ne avete presi, li ha presi il capo del vostro partito“.
In un altro passaggio del suo intervento Sgarbi ha accusato il M5S di aver ricattato Fi, Fdi Pd.
“Con un potere di intimidazione che ebbe solo Mussolini voi ricattate Pd, Fi, Fdi che devono dire con voi ‘sì, riduciamoci’. Siamo convinti che ci sia un intervento di mortificazione del Parlamento in atto”.
“Siamo qui a celebrare il funerale di un Parlamento che fu democratico. Partecipo a un suicidio non assistito come quello del 1993 quando venne cancellata l’immunità parlamentare”.